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I Carbonai

 

"Prima di tutto, quando s’andava pe’ comincia’ a fa la carbonaia, che nella piazza era tutto pronto, si faceva da noi gli strumenti.  Si facevano i rastrelli, il vaglio, i pali, si preparavano le paravente e l’altre cose che ci volevano per tutto il periodo del carbone. Gli strumenti principali gl’erano: il vaglio che serve per insaccare il carbone, il rastrello per scarbonare, per tirare il carbone sparso e pe’ mette il foco, un palo lungo, che l’era il “maestro della carbonaia”, col quale si guida la carbonaia, due pali corti, il fumaiolo e il bocchettatoio, con i quali si fanno i buchi..."

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"Viene lasciato lo spazio nel centro per guidarla, lei, la carbonaia, per dargli da mangiare, pe’mboccarla fintanto che non incomincia a carbonizzare. Vedi, la carbonaia l’è come noi: quando l’ha fame bisogna dargli da mangiare e, piano piano, la si riempie in quattro o cinque rimboccature..."

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"Appena il foco l’è iniziato tu c’incominci a buttare quei mozzi che s’era preparato prima, quelli piccini, e appena sono carbonizzati se ne aggiunge degl’altri fino a quando non ci s’ha un bel mucchietto di mozzi tutti carbonizzati. Poi col palo, il maestro, si sollevano quei du’ zeppi che s’era messo nella bocca della carbonaia, e tutto l’insieme e va giù fino in fondo e col palo gli si da una pigiata. Quando l’è giù s’incomincia a alimentarlo coi mozzi più lunghi, quelli di 20 o 30 cm..." 

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"Una volta messo foco, bisogna fargli le bocchette perché bisogna che la respiri e, se si forma l’aria dentro, la può esplodere e se la terra l’è fine bisogna farle prima possibile..." 

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"In basso gli si fa le bocchette, poi gli si fa i cani e poi a un certo momento, verso il secondo giorno, tu gli puoi fare la fummatura e allora si fanno i fummi.

Si smette di fare i buchi mandimmano che i fummi fumano turchino e a un certo momento smettono e è segno che il carbone ha già cotto a quel punto. Poi comincia a fumma’ turchino dai cani. Poi finalmente fumma turchino dalle bocchette e poi non fumma più. A quel momento il carbone è cotto..."

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"Quando la carbonaia l’è cotta e lei unnan fumma più, allora si inizia la sommondatura. Prima di tutto gli si leva il calzòlo, poi, con la pala la si trapala e con il rastrello la si pulisce un po’ e la si lascia fare in modo che la si raffreddi.  

Il giorno dopo s’incomincia la sommondatura perché siccome è fredda tu ci avvicini meglio e presa per presa la si pulisce tutta e gli si leva tutta la terra grossa e la si fa il giorno dopo perché il calore del carbone tu lo senti meno..."

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"Le balle erano diverse: c’era la balla d’ottanta chili e poi c’erano quelle vagonali che potevano esse’ un centodieci, centoventi chili di carbone…."

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Celeste Mugnaini 

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