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E' finalmente solo gioia: senza timore riverenziale, timidezza campanilistica, o sovrastrutture. E' il gesto sempre rivoluzionario e nuovo di uscire nelle piazze, nelle strade (ma anche nei grandi Musei) per andare a respirare: ossigeno, simmetrie, giochi di linee, piccole rivelazioni dell'Universo. Il riappropriarsi del colore e alternarlo al bianco e nero. L'espressione del privilegio della libertà di farci vivere il mondo con gli occhi della sua meraviglia. 

Il sentire di Gianni è fra la gente. E' nelle contaminazioni della vita che irrompe, imprevedibile, negli spazi rigorosi delle sue architetture fotografiche. Che sia un sorriso, un gesto, una traccia di umanità che sfiora qui ed ora un volto, uno sguardo, oppure una statua, un marmo, un'immobile, eterna opera d'arte. 

2023

Mariella Dei

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Un libro intenso, fasciato di luce, un libro dell'anima, insomma. Dirò di più: un libro che fa bene: quando ci sentiamo travolti dall'apparente grigio del nostro quotidiano, queste pagine possono infatti svolgere un effetto terapeutico, perché ciò che è banale ai nostri occhi, non lo è per gli occhi della vita. Quelli a cui Gianni si ispira. 

2018

Massimo Orlandi

È un diario legato alla gente e ai luoghi di Castel San Niccolò, ma in verità è uno squarcio di vita che fotografa i sentimenti e le vicende di ogni persona e contempla la bellezza del vivere e dell’abitare insieme.

2015

+ Mario Meini, Vescovo di Fiesole

Qualsiasi strumento di cui essa faccia uso ( e nelle immagini di Ronconi ce n’è un trionfale catalogo) ci fa comprendere ( e qui torniamo ai contenuti del titolo) che l’importante è averla nella testa e nel cuore, la musica, insieme alla inesauribile volontà di comunicarla agli altri.

On the Road.

2014

Renzo Tian 

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Se c’è un tratto che rende in qualche modo simili queste figure tanto diverse è la serenità fiduciosa che promana dai volti, dagli atteggiamenti, dalle espressioni. Sguardi e sorrisi sembrano rivolti verso un futuro che non è un’illusione, ma una forte prospettiva. Persino sulle labbra tenere di Gabriele, il bambino di un giorno, affiora l’accenno di un miracoloso sorriso

2008

Renzo Tian 

il percorso che esso traccia attraverso la scansione di immagini, parta da un idea semplice e sottintesa: che la mostra è una rappresentazione. Rappresentazione proprio nel senso teatrale della parola: una messa in scena ottenuta attraverso un allestimento, un racconto trasformato in azione, una partecipazione attiva di pubblico. 

2004

Renzo Tian 

Gianni raggiunge questi risultati perché si sente coinvolto in ciò che inquadra nel mirino, perché carica di affettuosa complicità il suo lavoro, perché sorride con gli anziani e i bambini che ritrae, perché li sente vicini e tutto questo lo rende in grado di significarli e di raggiungere quella semplicità espressiva che, lungi dall’essere fattore di limitazione è viceversa il segreto dell’arte vera.

2000

Alessandro Brezzi

Messaggi che nella pietra si trasmettono, grazie al lavoro di muratori e scalpellini che talvolta sono artisti, sempre sono uomini; messaggi che sempre riaffiorano da secoli di silenzio, nel comune linguaggio di un materiale. Messaggi d’immagini, che questo libro vorrebbe narrare

1997

Armando Cherici

Le sue immagini, che documentano il “mestiere” antico dell’uomo, sanno cogliere infiniti momenti della vita nei campi, ci offrono in definitiva la sostanziale memoria di una grande civiltà. Una memoria senz’altro impregnata da un fremito di nostalgia e da una speranza di resurrezione.

I racconti – dalla preparazione del terreno per la semina, al lavoro nella vigna, alle fasi di raccolta del granturco, delle patate, del fieno e del grano, dalla ferratura dei buoi al tramaglio, alla battitura a mano di granaglie, l’uso di antichi strumenti ideati e costruiti dall’uomo (il giogo, la cibea, il correggiato) – dicono la laboriosità, l’entusiasmo e la tanta fatica dei contadini.

1993

Fabrizia Fabbroni

Questo odore della legna che coce l’è un odore particolare, forte e qualcuno, come la mi’ nipote, dice una puzza, ma a me non disturba anzi mi piace. L’è un odore gustoso che viene dal vapore della legna che coce senza la fiamma, con un calore tremendo.

1989

Celeste Mugnaini

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