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la musica in testa

 

Nulla più della musica ha il poter di evocare un’atmosfera,

di accendere un ricordo,

di far rivivere un attimo con intensità.

Un frammento di musica, può giungerci all’improvviso,

cosi come un profumo, mentre camminiamo per strada,

e subito un’ondata di ricordi e emozioni si rovescia su di noi.

La musica, infatti, ci accompagna in ogni momento e in ogni età,

costituisce la colonna sonora del film che è la vita.

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Anonimo

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Il titolo del nuovo libro dell’infaticabile Gianni Ronconi, La musica in testa, per un lettore distratto potrebbe sembrare suscettibile di due interpretazioni. Qualcuno penserà che la “musica in testa” sia quella che precede una sfilata, una processione, un corteo. Altri immagineranno invece che la musica in testa sia quella che, nelle occasioni più disparate, si porta e si coltiva “nella testa”. Forse che, di queste due letture, una è giusta e l’altra sbagliata? E’ chiaro che l’autore, inventando quel titolo, ha pensato più alla seconda lettura che alla prima.  Ma forse, scorrendo le sorprendenti immagini sulle quali il libro è costruito, si finisce per comprendere che le due interpretazioni convivono e anzi si integrano l’una con l’altra, componendo un unico, ancorché molteplice senso. Si tratta di andare a cercarlo mentre si sfogliano le pagine...

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...Ma c’è di più. Le immagini di Ronconi hanno in massima parte come sfondo gli esterni, la strada. Non è certo un caso. Non siamo dentro a istituzioni accademiche, non assistiamo alla musica cosiddetta “alta”. Gli artisti hanno scelto tutti, o quasi, di stare sulle piazze, sulle strade, proprio “on the Road”. Appartengono alla strada, agli esterni. Un regista della statura di Maurizio Scaparro ha detto che essere sulla strada vuol dire anche subire la fisicità del pubblico, dei passanti, senza mediazioni. Le strada coincidono con la vita dell’Uomo...

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Renzo Tian

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