Foto fatta dalla nipotina Francesca
Bibliografia
Gianni Ronconi ( 1946 ) nato a Strada in Casentino, dove vive, fotografo non professionista, ha pubblicato diversi libri a nome proprio. Inoltre ha curato la pubblicazioni di alcuni libri dell'amico Lorenzo Lori e del parroco di Strada, Don Roberto Bresciani.
I libri di Gianni Ronconi
Nel 1989 esce il suo primo libro fotografico, “I Carbonai”, che rievoca per immagini la vita e la storia dei carbonai di Montemignaio, in Casentino.
Nel ’93 esce il secondo volume, “Volti della Terra in Casentino”, le cui immagini, sempre in bianco e nero, fanno rivivere ciò che ancora rimaneva del poetico mondo contadino di un tempo.
Nel ’97 pubblica il libro “La Pietra voce del tempo, stagione dell’uomo”, una ricognizione antropologica sulla civiltà della Pietra e degli scalpellini.
Nel 2000 esce il quarto libro “Casentinesi”: un’antologia di volti e di attimi di vita collocati nello splendido scenario del Casentino che hanno in comune la semplicità della vita di ogni giorno.
Nel 2001 cura la pubblicazione del libro “Mi ricordo che…” trascrivendo le memorie, le storie e le lettere di suo zio Gilberto Giannotti, “il Postino di Cetica”.
Nel 2004 da alle stampe il suo quinto libro fotografico, “Strada in Casentino giorni di mostra”, le cui immagini descrivono la “Mostra della Pietra Lavorata” allestita nel suo paese.
Nel 2008 esce il volume “Un giorno nella vita” con immagini che documentano il viaggio dell’uomo attraverso i giorni, i mesi e gli anni della vita.
Nel 2014 ha pubblicato il libro “La musica in testa” dedicato ai tanti sconosciuti musicisti che si esibiscono sulle strade dei paesi e delle città, siano essi da soli, in piccoli gruppi o in bande musicali, sempre accolti con gioia da piccoli e grandi.
Il 2015 è l’anno dell’uscita di “2013 di giorno in giorno”. Questa pubblicazione è dedicata interamente agli abitanti del suo Comune, Castel San Niccolò, fotografati giorno dopo giorno, dal 1 Gennaio al 31 Dicembre 2013, in tutto il territorio del Comune.
Nel 2018 esce “Bella la vita” dove ci invita ad un ipotetico viaggio, da un’alba ad un’altra, nella bellezza della vita, attraverso immagine varie, unite tutte da un immaginario filo rosso nelle forme, nei dettagli, nei concetti, negli oggetti, nei colpi d’occhio.
Il 2023 è l’anno del nuovo libro: “Il mio Diario in Toscana”, un lungo viaggio fotografico nella sua regione, attraverso semplici attimi di vita quotidiana, in piccoli, quasi sconosciuti paesi e storiche, famose città, Musei stracolmi di arte e di magia, suggestivi panorami modellati dall’uomo.
I libri di Don Roberto Bresciani e Lorenzo Lori con le foto di Gianni Ronconi
Nel 2012 cura l’uscita del libro “La Pieve di San Martino a Vado e i suoi capitelli”, pubblicato da Don Roberto Bresciani, con un accurato e suggestivo servizio fotografico sui capitelli della millenaria pieve del suo paese, Strada in Casentino.
Nel 2017 fa un reportage per il libro “Comunità”, pubblicato da Lorenzo Lori, sulla posa della scultura di Giuliano Tomaino al centro della rotonda di Strada in Casentino.
Nel 2022 cura la pubblicazione del libro “i giorni e le opere l’arte di edificare”, edito da Lorenzo Lori, con un lungo reportage sul lavoro svolto da alcuni muratori e artigiani presso la Fattoria di Borgo Corsignano, a Poppi.
Nel 2023 si occupa dell’uscita del libro di Don Roberto Bresciani “San Martino a Vado, storia di interventi, rifacimenti e manomissioni”, che parla dei restauri più antichi e recenti dell’antica Pieve romanica di Strada in Casentino.
Tu non sei un fotografo professionista. Si potrebbe dire che per te la foto è “una scelta di vita”?
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Fare foto è il mio modo di conoscere, di parlare e di ricordare ed anche, se mi è concessa la pretesa, il mio contributo a far conoscere, a far parlare, a far ricordare. Quando scatto una foto mi piace pensare (probabilmente un illusione, non so ) che contenga dei valori sia per il soggetto fotografato, sia per me che ho “catturato” quell’attimo, sia per le persone che la potranno vedere. Sono convinto che per fare belle foto non c’è bisogno di andare chissà dove, basta guardarsi intorno e osservare. Bisogna saper vedere e cogliere le immagini al volo, fra i molti momenti di vita quotidiana che ci passano davanti agli occhi, bisogna, a volte, quasi prevederli ed essere lì a coglierli. Forse, in definitiva, il mio vero desiderio è proprio quello di fotografare l’uomo nella semplicità del suo vivere quotidiano, descrivere attimi piccoli ma essenziali.
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Come mai fotografi solo in bianco e nero?
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La foto in bianco e nero per me assume un significato e una validità che nessuna foto a colori può mai dare. Ai miei occhi il bianco e nero rende più viva e vera un’immagine. Sembra strano che sia così in quanto la vita, la realtà sono a colori, ma basta confrontare uno stesso soggetto a colori e in bianco e nero per rendersene conto. Nel primo caso la foto che viene fuori è priva di sentimento, sembra falsa. Invece, nella foto in bianco e nero, anche soggetti che a prima vista sembrano brutti e insignificanti si caricano di significato, di valori nascosti, insomma di vita.
Da un intervista di Alessandro Brezzi